Dalla Sicilia a Milano
Michelangelo di Lorenzo: anni 42, sposato, due figli e una grande voglia di lavorare.
Incomincia a 12 anni come manovale a Bagheria, in provincia di Palermo, a 2000 lire al giorno. Poi inizia la sua avventura: con il nonno parte per Milano dove diventa "magut", così in Lombardia si chiamano gli aiuto muratori, ma la paga è diventata di 12000 lire, una cifra importante per un ragazzino.
A 15 anni riceve lo stipendio di un muratore finito, quello che si può definire un bel successo, perchè a Milano i soldi non li regala nessuno.
Ancora avanti. A 16 anni si mette in proprio: intonaca un'intera facciata e si impegna con altri lavori in vari cantieri.
Poi nel 1981, c'è una pausa; fa il servizio militare nei paracadutisti e viene congedato nel 1982.
La storia di Edil Michelangelo
L'azienda Edil Michelangelo nasce a Milano nel 1986 e negli anni successivi si amplia.
La specializzazione è quella delle ristrutturazioni fatte per conto terzi: una facciata in Via Venini, una passerella per la RAI di Corso Sempione, e anche demolizioni di interni e tavolati con relative ristrutturazioni.
Con altre imprese collabora nei lavori alla metropolitana in via Manzoni; con l'Architetto Filippo de Filippi ristruttura la piazza d'armi della Caserma dei Carabinieri a Padova. Seguono altre ristrutturazioni e contratti di manutenzione in vari stabili milanesi e dell'hinterland, contratti per una continua assistenza con istituti bancari, come avviene da dieci anni con quattro agenzie della CariVerona.
E ancora ristrutturazioni e contratti di manutenzione con la Banca di Bergamo, con il Banco di Sicilia, con la Banca Commerciale Italiana, con l'U.n.i.t.a.r.s.i. l'associazione umanitaria e benefica che accompagna i malati a Lourdes.
Tanto lavoro e anche qualche problema. Per esempio il furto dei camioncini; ne vengono acquistati dieci, uno alla volta, perchè ne sono stati rubati cinque.
Così oggi se vi capita di incontrare un camioncino con i colori della nostra bandiera, è lui, Michelangelo di Lorenzo, che sta svolgendo un lavoro.
Certamente lo ha dipinto verde, bianco e rosso un po' per patriottismo, ma forse anche come un buon deterrente per tenere alla larga i ladri.
